Quest'anno lo stand parla dei 50 anni della nostra Galleria aperta nel 1973 con una collettiva in cui apparivano: Griffa, Lewitt, Opalka, Gilbert & George, Rockburne... La Galleria ha prodotto un archivio sterminato che conserva lettere di musicisti, critici, curatori, artisti... da Karlheinz Stockhausen a Hans Ulrich Obrist, da Giancarlo Politi a Richard Long. Proprio in questi giorni i FORMAFANTASMA presentano da noi una #mostra dove espongono cinque mobili-scultura ideati per ospitare parte dell'archivio. Qui, a #basel, sono presenti due dei cinque pezzi che portano all'attenzione lettere e documenti, unitamente a qualche piccola opera. Assieme ai FORMAFANTASMA ricordiamo un artista francese che, prima di tutti, già dagli anni 1987 con l'apertura della sua agenzia readymades belong to everyone®, ha toccato con grazia questi temi: PHILIPPE THOMAS. DAVID MALJKOVIC, più recentemente, riflette su tali argomenti, "annega" il famoso Boby di Joe Colombo in un blocco di resina che lo chiude, lo fissa in un diverso modo. L'oggetto di design diventa scultura poiché inutilizzabile. Infine CEAL FLOYER con il suo delicato alfabeto figurativo che viene dal mondo dei dettagli abitualmente trascurati, ci chiede di prestare attenzione ai minimi spostamenti di senso che lei sa cogliere con la sua estrema sensibilità che tenta, non senza delusioni, di trasmetterci con i suoi enigmi formali. Abbiamo così costruito un "ufficio per l'immaginazione preventiva". Per far accomodare i visitatori ecco che ALBERTO GARUTTI manda quattro sedie delle sue, di quelle che iniziano a vivere una vita diversa. E insospettabile proprio "quando i visitatori se ne vanno". Ma gli uffici vanno decorati. Ed ecco che altri nostri artisti hanno prestato il loro contributo per rendere omaggio ad una galleria che compie cinquant'anni e li porta, ci pare, con leggerezza, mantenendo i rapporti con i nostri artisti dei primi anni Settanta (PAOLINI, ICARO, BUREN, LEWITT, BALLEN, ACCARDI, WILSON, BROUWN, BARRY), con i giovani della generazione successiva (KAPOOR, SPALLETTI, LAVIER, HALLEY, GARUTTI, SOLAKOV, METZ), con artisti "storici" inseriti successivamente: GHIRRI, CALDERARA, GOLUB, ARAKAWA, MASELLI... Qui a #basel 2023, non potendo portarli tutti, abbiamo avuto il piacere di ospitare: SHEILA HICKS con lane e ori intrecciati, ALICE RONCHI con un delicato monumento al sole un alabastro rosa, ANISH KAPOOR con due sculture appuntite che forano lo spazio euclideo per accogliere la visione di uno spazio curvo, mio spazio-tempo del dopo Einstein. E infine PETER HALLEY che osa sparare al visitatore colpendolo. In una raffica di colori a campiture regolari e implacabilmente belle. |