Cookie Consent by Free Privacy Policy website SAVE THE DATE | OPENING 15 SETTEMBRE | "Herbarium. I fiori sono rimasti rosa" di Alessandra Calò | presso Maison laviniaturra | Bologna
agosto 29, 2022 - Maison Laviniaturra

SAVE THE DATE | OPENING 15 SETTEMBRE | "Herbarium. I fiori sono rimasti rosa" di Alessandra Calò | presso Maison laviniaturra | Bologna

MAISON #laviniaturra, VIA DEI SABBIONI 9, BOLOGNADAL 15 SETTEMBRE AL 31 OTTOBRE 2022

Inaugura giovedì 15 settembre la #mostraHerbarium. I fiori sono rimasti rosa” dell’artista Alessandra Calò, accompagnata da un testo critico di Azzurra Immediato.

Prosegue cosi la stagione espositiva promossa da Maison laviniaturra, noto atelier-salotto bolognese di moda fondato dalla #fashion designer Lavinia Turra, con mostre di artiste donne che continuerà fino al 2023 con Valentina D’Accardi e Malena Mazza.

Ancora una volta l’arte, nelle sue diverse forme, e la moda, come espressione di alto artigianato, si fondono per dare vita ad un progetto espositivo ricco di suggestioni e fascinazioni. L’obiettivo di tali mostre-evento infatti è quello di creare un luogo di incontro dove poter far confluire mondi diversi ma sinestetici: la stilista Lavinia Turra oltre a dar vita alle sue note collezioni prêt-à-couture crea spesso allestimenti concettuali d’immagine che ne riflettono l’ispirazione.

Dal 15 settembre, tra le creazioni stilistiche dell’atelier, si intrecciano e mescolano le opere dell’artista Alessandra Calò di intenso significato sociale e simbolico, una serie di diorami fotografici, frutto di un percorso condiviso con alcune persone fragili facenti parte del progetto sociale “Incontri! #arte e persone” ai Musei Civici di Reggio Emilia. “Incuriosita dalla ricca collezione custodita ed esposta nel museo, il focus è caduto su ciò̀ che non è visibile al pubblico: una serie di erbari custoditi in un vecchio armadio nella Saletta della Botanica – così racconta l’artista – Nonostante il carattere scientifico che li contraddistingue (famosa è la collezione settecentesca di Filippo Re), ci siamo soffermati sullo sguardo romantico scoperto sfogliando un erbario dell’allora quattordicenne Antonio Casoli Cremona (1885) che catalogava