Cookie Consent by Free Privacy Policy website L'ultimo degli stronzi | solo show di Antonio Guiotto
novembre 24, 2022 - Marina Bastianello Gallery

L'ultimo degli stronzi | solo show di Antonio Guiotto

marina bastianello gallery è lieta di presentare la personale di Antonio Guiotto L’ultimo degli stronzi, a cura di Daniele Capra (dal 3 dicembre 2022 al 31 gennaio 2023, vernissage venerdì 2 dicembre 2022 dalle 18.30 alle 20.30). La #mostra raccoglie una decina di opere recenti dell’artista che spaziano dalla #scultura alla #fotografia, dal libro d’artista all’intervento sugli spazi pubblicitari cittadini, e racconta in maniera esistenzialista e con un tocco di ironia i dubbi e le difficoltà di essere artista costantemente sfidato dalle difficoltà, dalle ristrettezze economiche e dalla scarsa attenzione da parte del sistema dell’arte. La #mostra è corredata da una pubblicazione d’artista, realizzata con i contributi testuali e grafici di amici, curatori, collezionisti e colleghi di lavoro, presentati come una vera e propria rivista d’arte.

Il titolo della #mostra L’ultimo degli stronzi deriva dalla nota espressione colloquiale che abitualmente è impiegata in forma di negazione. “Non essere l’ultimo degli stronzi” significa, infatti, non solo di possedere un valore professionale tale da non sfigurare nel confronto con gli altri, ma, anzi, di essere dotati di ottime qualità che in quel determinato contesto sono un elemento di valore. Nel capovolgere l’espressione comune l’artista afferma invece, in maniera ambigua, di non possedere quelle qualità che sarebbe auspicabile avere, dichiarando palesemente di essere il contrario di ci  che è desiderabile. Spetta a chi guarda le opere in galleria, a chi legge la rivista o a chi si imbatte nelle grandi affissioni collocate nella città di Mestre (che danno il titolo della #mostra, e in cui l’artista compare vestito come impone lo stereotipo del perfetto candidato per un posto di lavoro), capire/decidere se l’affermazione è vera. O se l’artista, in maniera beffarda, menta sapendo di mentire.

La #mostra è costruita sul confronto esplicito del valore monetario del tempo dell’artista, che, come spesso capita, è costretto a dividersi tra più ambiti professionali anche per far fronte alle necessità economiche che tutti abbiamo. In opere come Q.B. o nella serie Stipendio fisso Guiotto utilizza funzionalmente degli attrezzi da lavoro – quali una livella o dei morsetti da bricolage – come strumenti per visualizzare il guadagno di un’ora di lavoro con la paga standard da impiegato in monete di diverso taglio. In Scacco matto e Sono a piombo le monete sono ironicamente anche il peso che priva di funzionalità un carrello portapacchi o che tiene in tensione il filo con cui i muratori controllano la perfetta verticalità delle pareti. Meno di quanto ho immaginato è invece una foto che #mostra, a dimensioni reali, alcuni scaffali della libreria dell’artista, in cui sono mostrati, girati con il dorso verso il muro, le agendine di appunti e i cataloghi delle mostre personali e collettive cui l’artista ha partecipato nell’arco della sua carriera: l’immagine #mostra ambiguamente che molto si è fatto, ma non certo, quanto l’artista (o il sistema dell’arte?) auspicherebbe.

Mutt Magazine è un vero e proprio libro d’artista che ha assunto la forma di una rivista d’arte, realizzata grazie al contributo di oltre venti persone che hanno generosamente scritto o realizzato il design della pubblicazione. È una pubblicazione Arlecchino, per la quale Guiotto ha chiesto alle persone con cui ha avuto relazioni – in ambito artistico e professionale – di scrivere liberamente sul suo lavoro, partecipando così alla realizzazione di un vero e proprio abito su misura. Ispirato graficamente alle riviste d’arte mainstream, R. Mutt Magazine ospita, oltre ai testi, alle immagini delle opere e alle immancabili pubblicità, una lunga conversazione tra artista e curatore.