I vetri anni '60 di Paolo Venini, ma anche quelli di Martinuzzi e Zecchin, i vasi di Cozzi di metà '700, la teiera di Carlo di Borbone dipinta nel 1745 da Gianni Caselli, la caffettiera Ginori e quella in porcellana Meissen con lo stemma della famiglia Querini (1735): alla 39^ Antiquaria Padova – in Fiera a Padova fino al 12 novembre - assieme a zuppiere e piatti del ceramista Antonibon e a calici in vetro di Murano, danno un'idea di com'erano allestite nei secoli le tavole nobiliari italiane. Tra le molte curiosità della mostra- mercato, anche una placca sciita del IV o V secolo a.C.; incisioni tedesche anticipatorie della moda di raffigurare i nani; una curiosa Ultima cena cinquecentesca veneziana con un san Giovanni bambino; un olio su tavola di fine '500 con Gesù che chiama a sé i fanciulli di Frans Francken autore fiammingo della scuola di Anversa; coppia di leoni veneziani in legno laccato del 18° secolo; un piccolo olio ovale fiammingo su rame firmato De Bailleur (primi '600); una ceramica peruviana (tra il 1000 e il 1450) raffigurante il Grande Cuchimilco. Tra tante antichità spicca il contrasto di alcune espressioni Optical degli anni Sessanta dell'artista padovano Alberto Biasi di 86 anni che fu tra i fondatori del Gruppo N e domenica ha fatto una comparsa in Fiera anticipando i suoi lavori esposti dal 10 al 13 novembre sempre in Fiera a Padova da 5 dei 140 galleristi della 33^ ArtePadova mostra- mercato di arte moderna e contemporanea. Antiquaria Padova propone poi pitture di illustri antiche firme: Palma il Vecchio e Palma il Giovane, Andrea del Sarto, Padovanino, Antonio e Giacomo Guardi, Pietro Liberi, Simone Peterzano allievo di Tiziano e maestro di Caravaggio; e poi Guglielmo, Emma e Beppe Ciardi, Bueno, Pellizza da Volpedo, Pietro Selvatico, Luigi Mantovani, Oreste Dal Molin, Rubens Santoro, Mario Tozzi. Questo e molto altro, con mobili, gioielli, sculture, tappeti persiani, orologi, oggettistica, portato da oltre sessanta antiquari di tutta Italia.
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