Cookie Consent by Free Privacy Policy website Pirelli HangarBicocca presenta la mostra di Chiara Camoni | Chiamare a raduno. Sorelle. Falene e fiammelle. Ossa di leonesse, pietre e serpentesse.
dicembre 20, 2023 - Hangar Bicocca

Pirelli HangarBicocca presenta la mostra di Chiara Camoni | Chiamare a raduno. Sorelle. Falene e fiammelle. Ossa di leonesse, pietre e serpentesse.

Dal 15 febbraio al 21 luglio 2024 Pirelli HangarBicocca presenta “Chiamare a raduno. Sorelle. Falene e fiammelle. Ossa di leonesse, pietre e serpentesse.”, mostra personale di Chiara Camoni: un paesaggio fantastico in cui immergersi e perdersi.

Il corpus di opere più ampio mai presentato dell’artista italiana. Nuove produzioni, concepite e realizzate appositamente per la mostra, e opere storiche offrono una riflessione sul femminile, sulla dimensione spirituale e mistica della realtà, sulle relazioni tra cultura e storia e sui gesti quotidiani che danno forma alle nostre esistenze.

Una pratica che intreccia sfera spirituale e dimensione artigianale attraverso l’utilizzo di molteplici forme espressive dal disegno alle stampe vegetali, dal video alla scultura e alla ceramica.

La pratica di Chiara Camoni (Piacenza, 1974; vive e lavora a Seravezza, Italia) si estende dal disegno, alla scultura e all’installazione, con particolare attenzione per la ceramica. Il suo lavoro si contraddistingue per l’uso di oggetti appartenenti al mondo domestico o di elementi organici che l’artista impiega nella sua produzione. Erbe, bacche e fiori, ma anche diversi tipi di argilla e ceneri determinano le tonalità naturali distintive dei suoi lavori e richiamano la terra e la vegetazione che Camoni raccoglie e inserisce nelle sculture. Le opere vengono poi riassemblate attraverso azioni rituali, connotate da un forte legame con mondi ancestrali e arcaici, volti a esplorare il rapporto con l’artigianato e la sfera spirituale. La dimensione collettiva e di scambio è altrettanto rilevante: l’artista, infatti, si avvale spesso di collaborazioni con amici e parenti, workshop e seminari per realizzare i suoi lavori. Il linguaggio di Camoni rielabora tecniche e materiali del quotidiano come ceramiche, tessiture a stampa o a telaio, tratti soprattutto dallo strumentario delle attività femminili, riprendendo approcci comunitari che si avvicinano alle pratiche di altre artiste italiane storiche come Maria Lai (1919-2013) o alle traiettorie processuali di Laura Grisi (1939-2017).

La mostra in Pirelli HangarBicocca, “Chiamare a raduno. Sorelle. Falene e fiammelle. Ossa di leonesse, pietre e serpentesse”, a cura di Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli, raccoglie il corpus più ampio delle opere di Chiara Camoni mai presentato in Italia e, insieme a una serie di nuove produzioni, dà vita a un’architettura di collettività e raccoglimento, ispirata nelle forme al giardino all’italiana tardo-rinascimentale e agli anfiteatri antichi. Il disegno simmetrico e radiale della pianta crea corridoi e stanze, strade e ambienti, che dividono lo spazio dello Shed in aree dove i visitatori possono sostare o dialogare. Il centro vuoto è il fulcro attorno a cui ruota il progetto di mostra: le opere sono infatti disposte come sugli spalti di un’arena, trasformando l’esposizione in un raduno o uno spettacolo. Allo stesso tempo l’ambiente si configura come un paesaggio materico in cui il confine tra architettura, scultura e oggetto diventa più labile e ambiguo. Mentre dalle finestre, aperte per l’occasione lungo le pareti e il soffitto dello Shed, la luce naturale diurna si alterna all’oscurità serale, una ciclicità che è soggetto creatore e vivificante con la sua scansione ritmica tra momenti di stasi e tenebre e altri movimentati dai riflessi e dai raggi solari.

Il titolo della mostra è concepito come un componimento in versi o un incantesimo. Da una parte rimanda a una formularità magica, che invita il pubblico a immergersi in una dimensione arcaica e misteriosa, e dall’altra riassume e anticipa elementi e immaginari della pratica di Chiara Camoni, evocati e convocati insieme dalle parole dell’artista stessa. Proprio a partire da questa idea di richiamo collettivo, è raccolta ed esposta la serie più numerosa delle Sisters, opere che l’artista realizza a partire dal 2017. Queste sculture dall’aspetto antropomorfo e zoomorfo sono formate da un accumulo di materiali differenti, dalla terracotta policroma alla cera, da gres e porcellana a elementi vegetali, fino al ferro, alla plastica e a oggetti trovati. Per Camoni appaiono come figure dell’inconscio, divinità primordiali che incarnano una femminilità ancestrale. Il loro aspetto corporeo e materico è in grado di generare stupore e meraviglia nell’osservatore, come se ognuna nascondesse una narrazione intima e mitica allo stesso tempo. La loro presenza, come veicolo di sorellanza, incoraggia il desiderio di unione e comunità e di rivendicazione identitaria. Chiara Camoni afferma:

Come artista donna, la mia identità nasce in modo archeologico, in un tempo e uno spazio lontano, dove torno sempre per poi trovare la mia collocazione nel presente. Così hanno origine le opere, che hanno una loro vita autonoma, muovendosi nel tempo e nello spazio che viene dopo, quello futuro. Comincia quella dualità che le rende mutevoli, ambigue, dedite al cambiamento.

Le opere esposte in Pirelli HangarBicocca sembrano appartenere a un passato fantastico che a poco a poco si disvela, come in un sito archeologico, dove storie e oggetti si sovrappongono nel tempo e trasformano le memorie di un luogo. Ne è un esempio Pavimento (for Clarice) (2022) composto da piastrelle di gres smaltato con cenere, terra e sabbia, che nell’omaggio alla scrittirce

scrittrice brasiliana Clarice Lispector racconta il passaggio della materia e del decoro da uno stato all’altro. La serie dei Vasi Farfalla (2020), esposta su tavoli in legno, reinterpreta invece i vasi canopi dell’antico Egitto che custodivano gli organi sacri dei faraoni. Questi lavori contengono fiori freschi o secchi - elementi scultorei a tutti gli effetti, ma in continuo cambiamento: le loro forme ricordano quelle di animali, insetti e coralli, e portano la scultura in contatto con il mondo degli oggetti rituali. Le due nuove produzioni poste all’ingresso e all’uscita aprono e chiudono il percorso della mostra nelle due direzioni. I visitatori sono accolti infatti da Leonesse (2023), due sculture- architetture in pietra leccese, che al loro interno contengono resti di conchiglie e ossa di animali, mentre al termine del percorso, è esposto il gruppo scultoreo Cani (Bruno e Tre) (2023), due statue in alluminio adagiate su un tappeto: le figure sono soglia, monito e protezione.

Il rapporto con il mondo naturale e animale è centrale nel lavoro di Chiara Camoni e diventa evidente nella costruzione del percorso espositivo, che è stato concepito come un giardino o una passeggiata in un bosco, dove anche la luce naturale e le ombre svelano e nascondono un paesaggio metafisico. Forme zoomorfe, tappeti con trame di erbe e stampe vegetali influiscono sull’esperienza e sui movimenti dei visitatori, come la nuova serie realizzata per l’occasione, Serpenti (2023). Queste sculture - formate da assemblaggi di scaglie di onice o da elementi in porcellana - disposte a pavimento ostruiscono e determinano il passaggio del pubblico in specifiche aree dello spazio. Mentre l’idea di rifugio domestico e riparo è evocata dalla presenza di diverse tende e drappi appesi. Si tratta di installazioni composte da stampe vegetali su tessuto, spesso prodotte durante laboratori organizzati dall’artista, ottenute pressando piante e fiori direttamente su seta o cotone: le tracce colorate creano motivi astratti o antropomorfi. Gli elementi naturali vengono manipolati e rielaborati da Camoni per mettere in luce da una parte i profondi legami che possiamo instaurare con essi e dall’altra le infinite possibilità di trasformazione e metamorfosi della materia in modo da raccontare il significato profondo dell’esistenza.

L’artista

Diverse istituzioni internazionali hanno ospitato sue mostre personali, tra cui A Tale of a Tub, Rotterdam (2023); GAM, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino (2022); CAPC, musée d’art contemporain de Bordeaux, Centre européen d’action artistiques contemporaines CEAAC, Strasburgo (2021); Mostyn Centre for Contemporary Art, Llandudno, Galles, Middlesborough Insititute of Modern Art, Regno Unito (2019); Nomas Foundation, Roma (2015). I suoi lavori sono stati anche esposti in numerose mostre e rassegne collettive come Biennale, Borger-Odoorn, Olanda, Fondazione Luigi Rovati, Milano (2023); Biennale Gherdëina, Val Gardena, Museum of Modern and Contemporary Art, MAMAC, Nizza (2022); CENTRALE, Brussels, Nottingham Contemporary, GNAM, Galleria Nazionale di Arte Moderna, Roma (2021); Quadriennale di Roma, Palazzo delle Esposizioni, Roma, Centrale Fies, Trento, Maison des Arts Georges & Claude Pompidou, Francia (2020); Magazin des Horizons, Grenoble, GNAM, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma (2019); Gallerie d’Italia, Milano, Museo Novecento, Firenze (2018); Museo Internazionale delle Ceramiche, Faenza, ar/ge Kunst, Bolzano (2017); CAC-Contemporary Art Centre, Vilnius, Triennale di Milano, MACRO Museo d’Arte Contemporanea, Roma (2016); Museo Villa Croce, Genova (2015).

Il catalogo

La mostra sarà accompagnata da un catalogo monografico che includerà una documentazione approfondita dell’esposizione e testi critici commissionati a storici dell’arte, sociologi e archeologi. Saggi e contributi specifici di autori come Anna Anguissola, Domitilla Dardi, Gian Antonio Gilli, Chus Martínez, Alice Motard e Andrea Viliani espandono alcuni dei concetti e temi presenti in mostra. Il volume, progettato dallo studio grafico bruno, conterrà inoltre una conversazione tra Chiara Camoni e le curatrici della mostra, Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli, insieme a un ampio apparato fotografico che illustra i processi collettivi di realizzazione delle opere.

Pirelli HangarBicocca, istituzione nata nel 2004, è stata rilanciata nel 2012 da Pirelli, che ne è socio fondatore fin dalla sua costituzione. In questi anni lo spazio espositivo ha confermato il suo ruolo di centro per l’arte in grado di attrarre un pubblico internazionale con mostre di forte rigore curatoriale e di grande impatto visivo, anche grazie alla proposta di progetti espositivi unici. Gli spazi di Pirelli HangarBicocca ospitano inoltre l’installazione permanente I Sette Palazzi Celesti 2004-2015 di Anselm Kiefer divenuti un punto di riferimento per visitatori di tutto il mondo e la scultura La Sequenza (1971-81) di Fausto Melotti.